venerdì 25 settembre 2009

Le Confraternite a Città della Pieve fra storia e attualità

La numerosa partecipazione all'incontro
"Le Confraternite a Città della Pieve fra storia e attualità"
dimostra, se ce ne fosse bisogno, che le fratellanze pievesi costituiscono una delle realtà più profondamente radicate e sentite nella comunità locale.
"La loro rilevanza - come ha sottolineato nel corso del dibattito lo storico Paolo Scandaletti - sta nel dato di fatto che non si tratta di realtà che esercitavano la propria azione soltanto dal punto di vista spirituale e del culto, ma avevano notevole influenza sulla vita sociale ed economica della città."
Altro dato importante è che forse solo Siena può vantare un'altrettanta consistenza nel numero e nella varietà di attività delle Confraternite pievesi. La più antica a Città della Pieve e in Umbria, lo ha ricordato il priore Fabio Sberna, è la Confraternita della Misericordia di Gesù (1321), tra le più antiche d'Italia, che ha gestito l'ospedale (ogni fratellanza ne aveva uno) fino a quando non divenne comunale. Si deve all'iniziativa della Libera Università di Città della Pieve, presieduta da Daniela Barzanti, la recente pubblicazione del libro "Le Confraternite nella società pievese dal Medioevo a oggi", curato dal professor Scandaletti, autore con Valerio Bittarello della parte storico-introduttiva. Il volume è di particolare interesse, come testimonia l'articolo-recensione pubblicato sul Bollettino della Deputazione di Storia patria per l'Umbria:
"Queste associazioni - scrive l'autrice Patrizia Turrini - hanno senz'altro rappresentato un pezzo importante della storia del nostro Paese, per la vita della Chiesa ma anche (e soprattutto) per quelle delle comunità locali, in quanto sostituivano lo Stato nella politica sociale pressoché assente fino a tutto il Settecento."
Gli autori, Luisa Binaretti, Gaetano Fiacconi, Enrico Socciarello, Romeo Sorci, hanno cercato, fotografato, studiato e raccontato una mole di verbali, contratti, registri, fino alle minute delle spese (i confratelli gestivano i beni delle associazioni come perfetti contabili). Tra i documenti, uno del 1579 che non solo ci conferma l'esistenza di molte Confraternite, ma anche la consistenza dei loro patrimoni, in proporzione ai quali venivano chiamate a fare donazioni per la costruzione del nuovo Seminario. Dall'incontro di Palazzo della Corgna è emerso un sorprendente affresco, ricco, sfaccettato, pieno del vivere, del lavoro, dei bisogni di una comunità. All'excursus storico si sono alternati gli interventi dei Priori e Reggenti delle Confraternite tuttora attive a Città della Pieve: Mario Marco Marroni per la Confraternita del Suffragio, Fabio Sberna per la Confraternita della Misericordia di Gesù, Alfredo Boccaletto per la Confraternita di Santa Maria dei Bianchi, Andrea Possieri per la Confraternita dei santi. Sebastiano e Rocco, Giuliano Pippi per la Confraternita del santissimo Sacramento in San Biagio. L'appassionato intervento di uno di Enrico Socciarello ha riassunto magistralmente la sensazione di coloro che si sono appassionati a questa parte così significativa della storia pievese.

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