venerdì 19 febbraio 2010

Rischio frana per la rupe di Sugano

C'è anche la rupe di Sugano, tra le richieste per il riconoscimento dello stato di calamità naturale avanzate al ministero dell'Ambiente. A seguito delle abbondanti piogge, la drammatica attualità delle frane in Calabria ha riacceso i riflettori sul problema della staticità dei terreni e le stime di Legambiente hanno messo all'indice la sicurezza idrogeologica per una novantina di comuni umbri.
Per quanto riguarda la rupe di Sugano, l'assessore ai lavori pubblici Felice Zazzaretta ha assicurato che il problema della sua stabilità è stato già noto alla Regione dell'Umbria e che sono state fatte opportune richieste alla Protezione civile e al ministero dell'Ambiente. Come si ricorderà, infatti, il problema del degrado della rupe emerse con forte evidenza nel 2004 quando la rupe fu interessata dal distacco di massi di pietra basaltica.
Già allora, vennero attivati dei finanziamenti e furono eseguite alcune opere di consolidamento per una piccola parte sul versante nord-ovest in corrispondenza di via delle Scalette e di via delle Cantinacce, ovvero quasi un quinto di quella che è la reale necessità sull'intera superficie. La rupe di Sugano si presenta coperta di vegetazione che, proprio come è avvenuto per quella di Orvieto, si insinua nelle fenditure provocando il distacco della pietra. Ci vorrebbe dunque una legge speciale come quella che in passato permise di salvaguardare la rupe orvietana?
Forse, ma per la pubblica amministrazione sembra piuttosto difficile intervenire dal momento che l'operazione implica un'ingente quantità di risorse, al momento non presenti nelle casse comunali. Dall'inizio dell'anno, nella frazione non si sono registrati smottamenti particolarmente pericolosi, ma la stabilità del terreno è sempre a rischio.
Per questo, nell'estate scorsa era stata avanzata la richiesta di finanziamento al ministero dell'Ambiente, con un progetto preliminare di circa 700 mila euro destinati al completamento delle opere di consolidamento della rupe già avviate. La delicatezza della situazione è data dal fatto che una parte della rupe sovrasta la sorgente delle Bottacce che porta acqua al serbatoio di Sasso Tagliato. Inevitabilmente, un crollo potrebbe arrivare a compromettere il sistema di pompaggio e danneggiare l'inizio della galleria delle tubazioni che erogano l'acqua.



Visualizzazione ingrandita della mappa

Nessun commento:

Posta un commento