giovedì 21 aprile 2011

Terzo calanco e ampliamento della discarica?

Terzo calanco? Non è detta l'ultima. Almeno così pare, stando alle tensioni che questa settimana si sono registrate all'Ati 4 all'atto dell'approvazione di un documento quadro in vista del piano d'ambito e nel contesto della procedura di Via a cui è attualmente assoggettata la discarica de "Le Crete" per determinarne la possibilità e la dimensione dell'eventuale ampliamento. Il documento non sarebbe così categorico contro il terzo calanco, ma al contrari o andrebbe a sostegno del piano industriale Sao-Acea, ignorando di fatto le istanze del Comune di Orvieto. E qui sta il nodo della vicenda.Ad Orvieto come noto, il Comune si è pronunciato per un secco "no" al terzo calanco, producendo un documento di indirizzo per le politiche sui rifiuti che mette i bastoni tra le ruote al piano di sviluppo industriale del gestore. In base alla documentazione presa in considerazione dal Comune. che ha incrociato i dati Arpa e Ati,
"non si individuano - come ha ribadito più volte l'assessore all'Ambiente, Claudio Margottini (ma anche lo stesso sindaco) - le necessità per un ampliamento della discarica estesa al cosiddetto terzo calanco, almeno fino al 2021. La sola sopraelevazione del decimo gradone del secondo calanco della discarica esistente sembra essere in grado di garantire l'autosufficienza per l'arco temporale indicato. Il tutto in un modello di gestione dei rifiuti che la Regione Umbriavuole fortemente spingere verso un esempio virtuoso e di buone pratiche dove lo smaltimento a discarica rappresenta esclusivamente la fase residuale del processo."
Su tutto questo è pendente, poi, anche il vincolo che la Soprintendenza, indipendentemente dalle indicazioni dell'amministrazione comunale, ha intenzione di apporre sull'area.In questo quadro si inserisce il documento dell'Ati 4 rispetto al quale, secondo quanto trapela, l'amministrazione comunale di Orvieto si sarebbe battuta per apportare delle modifiche. Modifiche che però non sono passate nella versione finale del documento. Di qui, l'astensione del sindaco di Orvieto, Toni Concina, che dell'Ati 4 è anche vicepresidente, e del sindaco del Comune di Porano, Giorgio Cocco.Il punto di vista del Comune è che il documento si inserirebbe in maniera impropria nell'ambito delle decisioni in corso. In sostanza l'Ati sarebbe andata oltre i propri compiti.Di qui l'astensione e non il voto contrario del Comune di Orvieto. I ben informati suggeriscono che il sindaco Toni Concina stia meditando le dimissioni dalla vicepresidenza dell'organismo.

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